I requisiti necessari per diventare Operatore Olistico Sonoro Vibrazionale Negli ultimi anni, l’aumento delle problematiche legate allo stress ha reso sempre più rilevante la figura dell’operatore olistico sonoro vibrazionale. Questo professionista non si limita a trattare i sintomi, ma si dedica al recupero dell’equilibrio psico-fisico dell’individuo, promuovendo una visione olistica che abbraccia corpo, mente e spirito. Per diventare un operatore in questo campo, è fondamentale possedere specifiche competenze. Innanzitutto, una solida formazione nel campo delle tecniche sonore, come il lavoro con strumenti musicali, vocali e di meditazione. In aggiunta, è utile avere conoscenze in antropologia, psicologia e tecniche di rilassamento, permettendo così di comprendere a fondo le esigenze dei clienti. Non meno importante è lo sviluppo di abilità relazionali: un buon operatore deve saper ascoltare e creare un ambiente di fiducia. Inoltre, la pratica costante e la partecipazione a corsi di aggiornamento sono essenziali per affinare le proprie capacità. Se desideri scoprire di più su come intraprendere questa affascinante carriera, non perdere il nostro post: “Come diventare operatore Olistico Sonoro-Vibrazionale (prima parte)”. Cosa fa nello specifico un operatore olistico Sonoro Vibrazionale? Un operatore olistico sonoro-vibrazionale svolge un ruolo fondamentale nel facilitare l'armonia psico-fisica dei propri clienti. In un ambiente rilassante, il suonoterapeuta inizia la sua attività ascoltando attentamente le esperienze e le difficoltà del cliente, identificando così le cause di disagio e disarmonia. Dopo questa prima analisi, seleziona le tecniche più adatte per stimolare il naturale processo di autoguarigione e crescita personale. Di cosa non si occupa un operatore olistico sonoro-vibrazionale? È importante sottolineare cosa non fa un operatore olistico sonoro-vibrazionale: non emette diagnosi, non cura malattie e non prescrive farmaci. La sua pratica non si sostituisce alla medicina tradizionale, ma la integra, offrendo un approccio complementare che promuove il benessere globale. Attraverso il suono e la vibrazione, contribuisce a risvegliare la consapevolezza di sé, creando uno spazio sicuro per la trasformazione e la guarigione interiore. Cosa dice la legge in proposito? In Italia, pur non essendo ancora stato istituito un albo specifico per gli operatori olistici sonori vibrazionali, la Legge numero 4 del 2013 fornisce un'importante cornice normativa. Questa legge consente agli operatori di iscriversi a un registro di categoria, a condizione che soddisfino determinati requisiti, ovvero un diploma di scuola superiore e un titolo in discipline olistiche e bionaturali. La professionalità è fondamentale: ciascun operatore dovrebbe dotarsi di un certificato che attesti le proprie competenze. Questo documento non solo aumenta la credibilità dell'operatore, ma rassicura anche i clienti, creando un ambiente di fiducia che contrasta con il fenomeno degli operatori improvvisati. Dopo aver completato il percorso formativo, l'operatore ha la libertà di decidere se iscriversi a un’associazione di categoria, un passo consigliabile per ottenere maggiore visibilità e tutele professionali, come una polizza di responsabilità civile. È obbligatorio aprire la partita iva o si può svolgere l’attività in prestazione occasionale? Nella pratica, si può svolgere l’attività sia come libero professionista che in collaborazione con centri olistici. Non è obbligatorio aprire una partita IVA, poiché è possibile offrire prestazioni occasionali. Avere uno studio privato è un requisito per diventare operatore olistico sonoro vibrazionale o si può lavorare in casa? Avere uno studio privato non è un requisito indispensabile per diventare operatore olistico. Infatti, è possibile praticare la professione comodamente da casa, creando un ambiente accogliente e personalizzato che favorisca il benessere dei propri clienti. L’operatore olistico sonoro vibrazionale è tenuto ad indossare un abbigliamento particolare? Non esiste un obbligo di abbigliamento specifico per gli operatori, ma è sempre meglio optare per un abbigliamento che rispecchi la professionalità del settore. L’iscrizione ad una associazione di categoria è un requisito per poter diventare un operatore olistico sonoro vibrazionale? L’iscrizione a un’associazione di categoria, come ad esempio Conacreis SIAF, CSEN, As.C.O.N., rappresenta spesso un passo fondamentale per chi desidera stabilire una carriera solida e riconosciuta in vari ambiti professionali. Tuttavia, nel caso dell’operatore olistico sonoro vibrazionale, questa iscrizione non è un requisito imprescindibile. Questo chiarimento è essenziale per chi si avvicina a questo affascinante mondo di lavoro. Le associazioni di categoria svolgono un ruolo cruciale nel tutelare gli interessi dei professionisti, offrendo servizi di consulenza e supporto burocratico. Tuttavia, l’operatore olistico sonoro vibrazionale può anche intraprendere la sua carriera senza appartenere formalmente a nessuna di queste organizzazioni. Esiste il diploma di operatore olistico sonoro vibrazionale? Attualmente in Italia, non esiste un riconoscimento ufficiale della figura dell’operatore olistico sonoro vibrazionale dagli organi istituzionali. Ciò significa che il diploma rilasciato da enti di formazione come l’Accademia di Medicina Vibrazionale, pur essendo valido e formativo, non ha un valore legale riconosciuto dallo Stato. Questa mancanza di regolamentazione non deve però scoraggiare chi desidera intraprendere questa professione; l’importante è ricevere una formazione adeguata. L’operatore olistico sonoro vibrazionale è un operatore sanitario? L’operatore olistico sonoro vibrazionale non è un operatore sanitario, poiché non possiede una laurea in medicina. Tuttavia, un operatore sanitario può diventare un esperto in questo campo attraverso una formazione adeguata e seria. Quali sono gli sbocchi professionali per un operatore olistico sonoro vibrazionale? Gli sbocchi professionali per un operatore olistico sonoro vibrazionale sono molteplici. È possibile lavorare in centri benessere, spa, hotel e palestre, sia come dipendente che come libero professionista. Inoltre, c’è sempre la possibilità di avviare una propria attività imprenditoriale in questo campo in crescita. Qual è il costo di una seduta di suonoterapia? Il costo di una seduta di suonoterapia varia tipicamente da 40€ a 120€. Questo prezzo può variare in base all’esperienza dell’operatore e agli eventuali materiali utilizzati, questi possono essere pregiati oli essenziali che serviranno a potenziare gli effetti del trattamento sonoro vibrazionale. Inoltre, incidono sul costo la professionalità e l’esperienza dell’operatore che esegue il trattamento, il luogo dove lo pratica e la durata della seduta stessa. Cosa dice la legge a proposito dell’operatore olistico sonoro vibrazionale? Negli ultimi anni, il contesto normativo che regola l'attività di operatore olistico in Italia ha subito significative trasformazioni, portando finalmente chiarezza in un settore fino a quel momento caratterizzato da incertezze e confusioni. Fino a qualche anno fa, chi intendeva aprire uno studio olistico si trovava spesso di fronte a ostacoli burocratici e a interpretazioni ambigue da parte degli organi di controllo. Tuttavia, il panorama è cambiato drasticamente nel gennaio 2013, anno in cui è stata approvata la Legge n. 4/2013 riguardante le Professioni Non Regolamentate. Questa legge è un pilastro fondamentale per chi desidera intraprendere la professione di operatore olistico, incluso l’operatore sonoro vibrazionale. Essa stabilisce che gli operatori olistici possono esercitare la loro attività senza necessità di un'abilitazione specifica e senza l’iscrizione a un albo professionale. Tuttavia, è importante che ogni operatore contraddistingua la propria attività, inserendo nei documenti e nelle comunicazioni con i clienti un chiaro riferimento alla legge citata. Ad esempio, nel caso del biglietto da visita, una formula come "Operatore Olistico Sonoro Vibrazionale – Legge 14 gennaio 2013, n.4" è più che sufficiente per rispettare i requisiti normativi. Quali sono i codici Ateco e l’inquadramento fiscale di un operatore olistico sonoro vibrazionale? Per avviare questa attività, esistono due codici Ateco rilevanti: il 96.09.09, che comprende “Attività di servizi per la persona n.c.a. (non classificabili altrove)”, e il 96.04.10, ovvero “Servizi di Centri per il Benessere Fisico”. Tra questi, il codice 96.09.09 è il più frequentemente scelto dagli operatori olistici, consentendo loro di lavorare come liberi professionisti sia in centri benessere, spa e palestre, sia in modo autonomo. Cosa scrivere sul curriculum vitae? Un aspetto cruciale è la redazione del curriculum vitae per chi ha deciso di diventare operatore olistico sonoro vibrazionale. È opportuno includere un elenco dettagliato delle discipline olistiche e bionaturali in cui ci si è formati, specificando le scuole o accademie frequentate. Questo non solo dimostra il proprio impegno nella formazione continua, ma offre anche una panoramica delle competenze pratiche acquisite. La presenza di attestati di formazione, insieme al monte ore dedicato, può fare la differenza nel mercato del lavoro, evidenziando la serietà e la professionalità dell’operatore. È possibile avviare un’attività in proprio come operatore olistico sonoro vibrazionale? Infine, la possibilità di aprire un’attività come operatore olistico sonoro vibrazionale è assolutamente reale. Come libero professionista, è obbligatorio aprire una Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate o con l’assistenza di un commercialista. Un aspetto interessante è che, nel caso in cui l’operatore non assuma dipendenti, non è necessaria la registrazione alla Camera di Commercio. In conclusione Oggi l’operatore olistico sonoro vibrazionale ha a disposizione un quadro normativo favorevole per esercitare la propria professione, contribuendo così a diffondere pratiche di Bene-Essere e di terapie integrate. By Laura Schmidt
Suonoterapeuta, Docente, Direttrice Didattica e Fondatrice dell'Accademia di Medicina Vibrazionale. Professionista disciplinata ai sensi della legge 4/2013 Se hai trovato questo articolo interessante, apprezzeremmo molto se potessi condividerlo con i tuoi amici. Ci piacerebbe anche sentire il tuo feedback. Aiutaci scrivendo i tuoi pensieri e la tua esperienza nella finestra dei commenti sotto l'articolo.
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Quando si parla di trattamenti olistici, l’ambiente in cui si opera gioca un ruolo cruciale, spesso tanto quanto le tecniche utilizzate. L’atmosfera che creiamo durante le sessioni stabilisce il tono per la sicurezza, la trasformazione e la connessione. Per i professionisti, allestire uno spazio sacro non è semplicemente un rito, ma una parte essenziale del lavoro; è il modo in cui accogliamo le energie necessarie per cambiamenti profondi e invitiamo i clienti a entrare in un regno concepito specificamente per la loro guarigione. Ecco quindi alcune delle migliori pratiche che ogni professionista dovrebbe considerare per far vivere una magnifica esperienza di Bene-Essere. 1. Definisci la tua intenzione per lo spazio Comincia chiarendo lo scopo del tuo ambiente di lavoro. Ogni sessione inizia con un’intenzione, e lo stesso vale per lo spazio in cui si svolge. Chiediti: che tipo di energia desidero che questo luogo contenga? Pace, miglioramento, libertà, radicamento? Questa definizione iniziale è fondamentale poiché stabilisce le basi energetiche per tutto ciò che seguirà. 2. Scegli la posizione giusta La scelta del luogo fisico è altrettanto importante. Idealmente, il tuo spazio di lavoro dovrebbe essere un luogo tranquillo, lontano da distrazioni e rumori, in grado di garantire privacy ai tuoi clienti. Se lavori da casa, dedica una stanza esclusivamente al tuo lavoro. In caso contrario, visita eventuali spazi in affitto in diversi momenti della giornata per percepirne l’energia. Un buon ambiente accoglie i clienti dal loro arrivo, facilitando il loro rilassamento. 3. Elimina il superfluo e pulisci Il disordine può trattenere energia stagnante, rendendo difficile il flusso di energia curativa. Libera lo spazio da tutto ciò che non è necessario; più semplice è l’ambiente, migliore sarà l’apertura energetica. Una pulizia energetica attraverso salvia, palo santo, campane tibetane, diapason o semplicemente con una visualizzazione, può rinfrescare l’energia del luogo, permettendo a quella nuova e terapeutica di entrare. 4. Incorpora elementi della natura La natura possiede un’energia innata di calma e radicamento. Inserire elementi naturali—come piante, cristalli o piccole fontane—può trasmettere un senso di equilibrio. Cristalli come ametista, selenite e quarzo rosa sono particolarmente indicati per promuovere la calma e amplificare l’energia positiva e curativa. Anche una semplice pianta o una ciotola di fiori freschi aggiungono vita e vitalità all'ambiente. 5. Usa l'illuminazione per creare l'atmosfera giusta L’illuminazione può fare la differenza. La luce naturale è ideale, ma se non è disponibile, opta per luci soffuse e calde, facilmente regolabili in base alla sessione. Evita luci fluorescenti intense, che possono risultare troppo cliniche e ostacolare il rilassamento. Candele, lampade di sale o lampade dimmerabili possono contribuire a creare un'atmosfera delicata e accogliente. 6. Scegli i colori adatti I colori influenzano profondamente l'umore e l'energia dello spazio. Opta per toni terrosi, pastelli tenui o sfumature di blu e verde per un ambiente rilassante. Se la tua pratica coinvolge un intenso lavoro energetico, le sfumature di rosso o giallo ocra hanno un effetto stimolante, caldo e vitale. Assicurati che i colori rispecchino le intenzioni stabilite per lo spazio. 7. Crea un'esperienza sensoriale Un potente spazio sacro coinvolge tutti i sensi. Ecco come: - **Odore**: Utilizza oli essenziali in diffusione per generare atmosfere rilassanti o energizzanti. - **Suono**: Musica soft, suoni della natura o il tintinnio di campanelli creano un sottofondo armonioso. - **Tatto**: Coperte morbide e cuscini comfortevoli offrono sostegno, assicurando che i clienti si sentano accolti e supportati. 8. Tieni sotto controllo l'energia personale Come praticante, fai parte dell’energia dello spazio. Prima di ogni sessione, dedica del tempo a radicarti attraverso meditazione o respirazione profonda. Entra nello spazio con mente lucida e cuore aperto, pronto a sostenere i tuoi clienti. La tua presenza plasma l'ambiente; mantenere la tua energia è tanto importante quanto curare lo spazio in cui lavori. 9. Aggiungi oggetti significativi Oggetti personali o spirituali possono incrementare la sacralità dello spazio. Un altare con cristalli, piume o simboli che risuonano con te può fungere da punto focale per meditazione e impostazione delle intenzioni, amplificando l'energia. Ricorda di non sovraccaricare lo spazio; ogni oggetto dovrebbe avere un significato e uno scopo. 10. Richiama energia positiva All'inizio di ogni sessione, stabilisci un tono di benvenuto. Accendi una candela, recita una breve preghiera, oppure fai un respiro profondo per invitare energia positiva. I tuoi clienti entrano in uno spazio sacro, dove un sorriso caloroso e una presenza calma possono fare la differenza. Conclusione: il tuo spazio sacro è un’estensione della tua pratica Creare un ambiente sacro non riguarda solo l'estetica, ma l’allineamento tra il tuo spazio fisico e l'energia di guarigione che desideri promuovere. Che tu operi in uno studio, in casa o all’aperto, la cura e l'intenzione che metti nel tuo spazio saranno avvertite dai tuoi clienti. Adottare queste pratiche contribuirà notevolmente a gestire il tuo spazio da professionista. Ricorda, il tuo spazio sacro riflette il tuo impegno e ti permetterà di offrire e vivere un servizio esperienziale e significativo, sia per te che per i tuoi clienti. By Laura Schmidt Suonoterapeuta, Docente, Direttrice Didattica e Fondatrice dell'Accademia di Medicina Vibrazionale. Professionista disciplinata ai sensi della legge 4/2013 Se hai trovato questo articolo interessante, apprezzeremmo molto se potessi condividerlo con i tuoi amici. Ci piacerebbe anche sentire il tuo feedback. Aiutaci scrivendo i tuoi pensieri e la tua esperienza nella finestra dei commenti sotto l'articolo.
L'uso dei diapason in ambito di cura olistica è un metodo che si basa su frequenze sonore specifiche per il ripristino del benessere e rappresenta una frontiera interessante nell’ambito della medicina olistica. Integrandosi con le tecniche tradizionali come l’agopuntura e la digitopressione, questa pratica non solo offre un’alternativa alla medicina convenzionale, ma esprime anche una sintonia profonda con i principi della medicina vibrazionale. Meccanismi d'Azione Il principio fondamentale su cui si basa l’utilizzo dei diapason nella terapia è l’acustica vibrazionale. Quando un diapason viene attivato, produce onde sonore che influenzano i tessuti e i sistemi nervosi del corpo. Le frequenze, misurate in Hertz (Hz), penetrano nel corpo interagendo con meccanorecettori e propriocettori, favorendo un rilascio delle tensioni accumulate e indirizzando il sistema nervoso verso uno stato di rilassamento. L’attivazione di frequenze armonizzanti stimola i ritmi circadiani e le oscillazioni cerebrali, facilitando così il riequilibrio energetico. Integrazione con Agopuntura e Digitopressione L’agopuntura e la digitopressione, pratiche antiche che mirano a riequilibrare il Qi (Energia Vitale), si integrano perfettamente con la terapia del suono dei diapason. Queste terapie lavorano sui meridiani, i canali energetici del corpo, e l'utilizzo dei diapason può liberare blocchi energetici e migliorare il flusso del Qi. Ad esempio, l'applicazione di diapason ponderati direttamente sui punti di agopuntura aumenta notevolmente l'efficacia del trattamento. Applicazioni Terapeutiche I diapason trovano applicazione in una vasta gamma di disturbi, tra cui: - **Stress Cronico:** lo stress innesca il rilascio di cortisolo e adrenalina, portando a squilibri nel sistema nervoso. Le frequenze calmanti dei diapason aiutano a modulare queste risposte allo stress, proprio come il ruolo dell'agopuntura nel riequilibrare il flusso del Qi per alleviare lo stress. - **Dolore Cronico e Tensione Muscolare:** attraverso l’applicazione sui punti trigger, le vibrazioni dei diapason favoriscono il rilassamento muscolare. Per esempio in condizioni come fibromialgia e infiammazione articolare, i diapason applicati direttamente ai punti di agopuntura o alle aree sensibili aiutano a rilassare la tensione muscolare. - **Insonnia e Ansia:** è stato dimostrato che le frequenze sonore influenzano gli stati delle onde cerebrali. Ad esempio, usare i diapason per promuovere gli stati delle onde cerebrali Alfa (8-13 Hz) induce il rilassamento e facilita una migliore qualità del sonno. - **Disturbi Digestivi:** le vibrazioni dei diapason possono stimolare il nervo vago, che svolge un ruolo cruciale nella funzione digestiva. Per esempio stimolando determinati biopunti come ST-36 (biopunto del meridiano di Stomaco) noto per migliorare la salute gastrointestinale ma non solo. Infatti le indicazioni per l'uso di questo biopunto sono numerose, e i benefici dichiarati sono di grande rilievo. Storia e Sviluppo le origini dei diapason possono essere fatte risalire all'inizio del XVIII secolo, segnate dal lavoro di musicisti come John Shore e John Harrison. Inizialmente realizzati per l'accordatura e la calibrazione musicale, i diapason trovarono presto applicazioni al di là del regno della musica. Nel XIX secolo, i diapason acquisirono importanza nel campo della medicina. Medici, tra cui il Dr. Rene Laennec,medico e musicista francese. utilizzarono i diapason per diagnosticare problemi di udito e valutare la conduzione ossea. Le vibrazioni distintive dei diapason fornirono preziose informazioni sul funzionamento del sistema uditivo. Emerge la medicina vibrazionale: con l'avanzare del XX secolo, crebbe l'interesse per il potenziale terapeutico del suono. Pionieri come il Dr. Alfred Tomatis, medico e otorinolaringoiatra francese che sviluppò l' Audiopsicofonologia o metodo Tomatis, o il Dr. Randolph Stone, chiropratico, osteopata e naturopata austriaco-americano che ha fondato la Polarity Therapy, esplorarono l'impatto di frequenze specifiche sul corpo umano, gettando le basi per il concetto di "medicina vibrazionale". La seconda metà del XX secolo ha assistito a una rinascita dell'interesse per le modalità di terapie alternative, tra cui quella sonora. I diapason hanno trovato un nuovo ruolo come strumenti per promuovere l'equilibrio energetico e il benessere. I professionisti in campo olistico hanno così iniziato ad incorporare i diapason nelle loro sessioni. I Diapason utilizzati in Accademia In Accademia, dopo anni di studio e ricerche sul campo, si è privilegiato l’utilizzo di due set di diapason: - **Set di Diaspason pesati Ho (128 Hz in Tonificazione) e Sha (136.1 in Dispersione).** Ho viene usato in caso di Deficit energetico, Sha in caso di Eccesso energetico. Questo set viene utilizzato principalmente per il trattamento delle disarmonie a carico dell'apparato muscolo-scheletrico. - **Set di Diapason non pesati Armonious.** Questo set è composto da 8 Diapason che formano la scala di Do maggiore (da Do a Do) per la creazione degli intervalli musicali: consonanti (per tonificare), dissonanti (per disperdere). Il loro utilizzo è maggiormente indicato per trattare quadri di disarmonia della sfera psico-emozionale e/o energetica. **N.B**.: per attivare i diapason è vivamente suggerito l'uso di un attivatore in gomma, da tavolo e/o da gamba come quello in uso in Accademia, per non danneggiare i diapason (o le proprie ginocchia) ed evitare così eventuali alterazioni delle frequenze dei Diapason. Il più indicato per uso professionale è proprio quello da gamba perchè consente all'operatore di usare due diapason contemporaneamente e agevolmente durante il trattamento . Benefici - **Equilibrio del sistema nervoso**: i diapason aiutano a regolare il sistema nervoso autonomo, raggiungendo l'omeostasi. Proprio come l'agopuntura, che bilancia le energie Yin e Yang, le vibrazioni dei diapason aiutano a ricondurre, in tempi brevi, l'intero sistema di corpo-mente-spirito ad uno stato innato di armonia ed equilibrio. - **Riparazione cellulare**: la ricerca emergente sull'epigenetica suggerisce che le frequenze sonore possono influenzare l'espressione dei geni coinvolti nell'infiammazione e nello stress. - **Attivazione del Qi e purificazione dei meridiani**: da una prospettiva di Medicina Orientale, le vibrazioni specifiche della frequenza dei diapason stimolano i punti di agopuntura, i meridiani e i percorsi del Qi. Applicando i diapason su biopunti specifici, si migliora il flusso del Qi, in modo simile all’infissione degli aghi o della digitopressione. - **Riduzione del dolore**: applicando i diapason sui punti trigger o sulle aree sensibili, le micro-vibrazioni penetrano in profondità nei tessuti, favorendo il rilassamento muscolare e il sollievo dal dolore. Ciò è in linea con il metodo dell'agopuntura di agire sui punti Ashi per il trattamento del dolore muscoloscheletrico. Ashi è una esclamazione cinese che equivale al nostro “ahi”. Gli ashi sono "punti dolorosi" situati a volte lungo i Meridiani e corrispondenti sia a punti della tradizione, sia ad altri punti fuori dai tragitti energetici Applicazione pratica della Suonopuntura Vibrazionale (Metodo Accademia) - **Preparazione del cliente**: far sdraiare il cliente in una posizione comoda, creando un ambiente calmo e silenzioso per migliorare il rilassamento. - **Applicazione dei diapason**: a seconda della condizione, i diapason possono essere posizionati direttamente sul corpo, lungo le linee dei canali energetici (Meridiani), sui biopunti o sulle zone corrispondenti ai chakra. D'altra parte, possono anche essere utilizzati intorno al corpo, in questo caso scegliere i diapason non pesati, per eliminare i blocchi energetici del campo energetico generale, armonizzandolo. Conclusione L’integrazione della terapia con diapason nelle pratiche olistiche rappresenta un'opportunità unica per promuovere il benessere psicofisico. Attraverso il connubio di tecniche antiche e approcci scientifici, i professionisti possono sfruttare il potere delle vibrazioni per favorire l'armonia e la salute, sia per specifichi quadri patologici sia per in linea generale. La continua ricerca in questo campo promette di svelare ulteriori potenzialità curative degli strumenti sonoro-vibrazionali, rendendo la terapia con i diapason una componente fondamentale della medicina integrativa contemporanea. By Laura Schmidt Suonoterapeuta, Docente, Direttrice Didattica e Fondatrice dell'Accademia di Medicina Vibrazionale. Professionista disciplinata ai sensi della legge 4/2013 Se hai trovato questo articolo interessante, apprezzeremmo molto se potessi condividerlo con i tuoi amici. Ci piacerebbe anche sentire il tuo feedback. 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Il sound healing, o suonoterapia, è una pratica che sta guadagnando sempre più popolarità nel panorama del benessere olistico. Utilizzando vibrazioni sonore per promuovere l'equilibrio fisico, mentale ed emotivo, questa disciplina si articola in diverse modalità, tra cui i bagni sonori di gruppo e le sessioni individuali. Sebbene entrambe le forme condividano l’obiettivo di armonizzare l’energia e favorire il rilassamento, presentano differenze significative che meritano di essere esplorate. ### LE DIFFERENZE TRA BAGNI SONORI E SESSIONI INDIVIDUALI I **bagni sonori di gruppo** offrono un'esperienza collettiva in cui più partecipanti vengono immersi in un’atmosfera di vibrazioni condivise. Questo approccio crea un senso di connessione e unità, trasformando l'esperienza sonora in una sorta di cerimonia collettiva. Al contrario, le **sessioni individuali di sound healing** sono personalizzate per rispondere alle specifiche esigenze del singolo. Qui, il terapeuta ha l'opportunità di entrare in intimità con il cliente, adattando gli strumenti e le tecniche alle sue necessità particolari. ### CONTESTO E ATMOSFERA **Bagno Sonoro di Gruppo:** Questa esperienza avviene in un contesto collettivo, I partecipanti si sdraiano su tappetini o coperte, creando un'atmosfera di condivisione e connessione. La presenza di altre persone può amplificare l’energia del suono e creare un senso di comunità, permettendo un’esperienza condivisa dove ognuno può essere influenzato dal gruppo. **Sessioni Individuali di Sound Healing:** Le sessioni individuali, invece, sono personalizzate e si svolgono tipicamente in uno spazio intimo e privato. Qui il terapeuta può adattare ogni aspetto della sessione alle esigenze specifiche del singolo cliente. L’attenzione è completamente rivolta alla persona, favorendo un'esperienza più introspettiva e mirata. ### PERSONALIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO **Bagno Sonoro di Gruppo:** In un bagno sonoro di gruppo, le pratiche e i suoni sono generalmente standardizzati, pensati per un pubblico ampio. Sebbene l’esperienza possa variare in base all’energia del gruppo, la personalizzazione è limitata. I partecipanti possono beneficiare delle vibrazioni del suono, ma non è possibile un intervento specifico sulle necessità individuali. **Sessioni Individuali di Sound Healing:** Le sessioni individuali consentono di approfondire le problematiche personali. Il terapeuta può utilizzare strumenti specifici e tecniche adatte al singolo utente, lavorando su aree particolarmente sensibili o bloccate. Questo approccio permette di affrontare questioni emotive, fisiche o spirituali in modo diretto e mirato. ### INTERAZIONE E FEEDBACK **Bagno Sonoro di Gruppo:** Nelle pratiche di gruppo, il feedback è spesso più generico. Alla fine della sessione, ci può essere un momento di condivisione, ma le interazioni rimangono relativamente superficiali. I partecipanti possono semplicemente esprimere come si sono sentiti senza un confronto dettagliato. **Sessioni Individuali di Sound Healing:** Al contrario, in una sessione individuale c’è un dialogo continuo tra il terapeuta e il cliente. Questo scambio permette di valutare anche in tempo reale gli effetti del trattamento, facilitando aggiustamenti e nuove direzioni durante la pratica. ### LE COMPETENZE DEL TERAPEUTA Ogni viaggio sonoro richiede non solo la scelta degli strumenti adeguati, ma anche una profonda conoscenza della musica, della psicologia e della psicoacustica. Il terapeuta deve possedere una sensibilità acuta e una buona capacità di ascolto, sia dell’altro sia di se stesso. È essenziale saper bilanciare le caratteristiche della musica, come ritmo, armonia e dissonanza, poiché questi elementi possono influenzare profondamente l’esperienza del partecipante. Un cattivo senso del ritmo, ad esempio, può interagire negativamente con il ritmo cardiaco e la salute complessiva dell’ascoltatore. Pertanto, anche chi non proviene da studi musicali dovrebbe familiarizzare con i fondamenti dell’esecuzione musicale. I suoni devono poter evocare belle melodie o, al contrario, riflessioni inquietanti, ma devono sempre mantenere una certa armonia per garantire un’esperienza terapeutica profonda. ### L'IMPORTANZA DELL'INTUIZIONE E DELLA PREPARAZIONE Nel contesto del sound healing, la vibrazione può liberare blocchi energetici, ma il terapeuta deve essere preparato a gestire ciò che emerge. La sua intuizione gioca un ruolo cruciale nel determinare quale metodo sia migliore per ciascun cliente. È fondamentale che il terapeuta non si limiti a "drenare" le problematiche emerse, ma che accompagni il cliente in un percorso di reale guarigione. Un’analogia efficace è quella della cura di una ferita: non basta incidere per liberare il pus, ma è necessario anche pulire e disinfettare per garantire una vera guarigione. ### CONCLUSIONE Il sound healing è una pratica ricca e complessa, ben oltre la semplice emissione di suoni. Richiede competenze musicali, empatia e una profonda comprensione delle dinamiche energetiche. È un campo in cui la vibrazione si fonde con la sensibilità umana, creando opportunità per il recupero e la crescita personale. Attraverso un’applicazione consapevole e informata, i terapeuti possono guidare le persone in un viaggio sonoro trasformativo, pronto a scoprire le potenzialità terapeutiche della musica e delle vibrazioni. Sia il bagno sonoro di gruppo che le sessioni individuali di sound healing offrono benefici unici e complementari. La scelta tra le due modalità dipende principalmente dalle preferenze personali e dagli obiettivi di benessere desiderati. Mentre il bagno sonoro offre un'esperienza comunitaria rigenerante, le sessioni individuali garantiscono un’attenzione personalizzata e profonda. In ogni caso, entrambe le pratiche rappresentano percorsi preziosi per il raggiungimento di un equilibrio interiore e di una maggiore consapevolezza. by Laura Schmidt Suonoterapeuta, Docente, Direttrice Didattica e Fondatrice dell'Accademia di Medicina Vibrazionale. Se hai trovato questo articolo interessante, apprezzeremmo molto se potessi condividerlo con i tuoi amici. Ci piacerebbe anche sentire il tuo feedback. Aiutaci scrivendo i tuoi pensieri e la tua esperienza nella finestra dei commenti sotto l'articolo.
Quante volte ci svegliamo pieni di buone intenzioni per la giornata, per poi guardarci indietro e renderci conto di non aver svolto molte delle attività che avevamo pianificato? A volte siamo semplicemente stati presi dalle cose essenziali, ma tante volte ci distraiamo stando tanto tempo a guardare i post sui social, o perdendoci nella visione dell’ennesima serie su Netflix, quando magari sappiamo benissimo che dobbiamo dedicarci ad un compito particolare (più o meno impegnativo) e passiamo le giornate ad evitarlo? Cos'è la procrastinazione? La procrastinazione è definita dalla Treccani come l’azione di rinviare qualcosa da un giorno ad un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe. Lo studio è una vittima molto comune della procrastinazione. Potremmo decidere di iniziare a studiare, ma quando arriva il momento di impegnarci davvero, la gamma di scuse per evitarlo è ampia. Spesso scopriamo di aver urgente bisogno di comprare vestiti, cucinare un pasto elaborato, portare fuori il cane, telefonare a un amico o fare ricerche sul nostro albero genealogico. Cinque tecniche utili per superare la procrastinazione
Come pianificare in modo efficace. Inizia con il creare piccole abitudini facili in modo che i grandi compiti possano essere facilmente completati nel tempo. Per esempio la mia giornata è divisa in blocchi da 45 minuti. Ogni 45 minuti di lavoro senza interruzioni (per questo i compiti che richiedono una buona dose di concentrazione cerco di svolgerli la mattina prima delle 9), divagazioni mentali o altro, smetto di fare quello che sto facendo e vado a farmi una tisana, oppure faccio un pò di stretching, faccio qualche lavoro di pulizia o riordino in giro per casa. Insomma riposo la mente e metto in azione il corpo. In questo modo quando riprendo a lavorare mi sento rigenerata e pronta ad affrontare il prossimo blocco. Impostare gli orari per ogni attività aiuta tantissimo, altrimenti potresti scoprire che alla fine della giornata, alcune cose hanno preso molto più tempo del dovuto e altre attività rimangono incompiute. Darti un lasso di tempo realizzabile (riesci a trovare 25 minuti di tempo vero?) aiuta a superare la procrastinazione. Ti aiuta a mantenerti concentrato abbastanza a lungo da superare le naturali sensazioni di ansia al pensiero di svolgere un compito troppo lungo. A tal proposito, è stato scoperto che i percorsi neurali utilizzati dal cervello quando contempliamo ciò che dobbiamo fare sono gli stessi percorsi che registrano il dolore. Fare il lavoro piuttosto che pensarci supererà quei percorsi neurali e neutralizzerà il dolore. Utilizzare un timer per rispettare il tempo di lavoro (i blocchi) sia per le pause è di grandissimo aiuto, prova! Ricompense Non dimenticare le ricompense. Il nostro cervello ama le ricompense. Possono essere semplici, come darsi il permesso di guardare i social per qualche minuto dopo aver completato un blocco. Possono essere grandi, come un weekend da qualche parte o una maratona televisiva dopo aver terminato un grande compito. Qualsiasi cosa che possa rallegrarci, purché ci diamo la ricompensa dopo aver svolto il compito e non imbrogliamo prendendo la ricompensa troppo presto. E tu quali strategie usi per evitare la procrastinazione? by Laura Schmidt Suonoterapeuta, Docente e Direttrice Didattica, Fondatrice dell'Accademia. Professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013 Ci piacerebbe conoscere la tua opinione in merito, ti va di lasciare un tuo commento?
Solitamente l'“intenzione” viene concepita come un atteggiamento di forte determinazione volta a conseguire a tutti i costi dei risultati prefissi con il duro lavoro e con un' infaticabile spinta a fare. L’intenzione, invece, in una sessione di Suonoterapia ha tutt’altro significato; ha a che fare con la "Non-Intenzione" e con il "Vuoto del Cuore". IL VUOTO DEL CUORE Il Vuoto del Cuore, nella filosofia Taoista, è una condizione di grazia e forza insieme. Il vuoto è la condizione necessaria perché le cose accadano, mentre il pieno è un ostacolo al libero fluire di cose ed eventi. Il Cuore è vuoto quando non si attacca alle cose, alle emozioni, alle aspettative. Il Vuoto del Cuore è uno stato di rilassamento, di concentrazione e di serenità che rende percettivo il suonoterapeuta e permette all’Energia Vitale (Qi) di fluire senza ostacoli emozionali e mentali. Il punto è di raggiungere il distacco ed entrare in uno stato di centratura e di calma. “Il cuore, come uno specchio, non accompagna le cose che vanno, non dà il benvenuto alle cose che arrivano; risponde, non conserva”. Zhuangzi, cap. 7 NON-FARE Il “non fare”, in suonoterapia, si traduce con la naturale tendenza al riequilibrio di ogni sistema, quando se ne dispone la condizione ideale. Non-fare significa infatti lasciar agire qualcosa di superiore. sottrarsi all’influenza del mentale che porta, per sua natura, ad attaccarsi ad un obiettivo, come può essere la rimozione di un sintomo o, peggio, la gratificazione dell’ego che deriva dalla possibilità di “guarire” l’altro. La presenza, l’ascolto e il rispetto verso la condizione di sofferenza dell’altro, sono gli atteggiamenti necessari per il non-giudizio e non avere aspettative di nessun tipo e grado, ma abbandonarsi con fiducia al processo di riequilibrio che sta avvenendo. L’Energia Vitale, infatti, ha un suo movimento intrinseco, naturale, e sa già dove andare e cosa fare. Noi non siamo i fautori di questo processo ma solo i “facilitatori”. Vale a dire che, possedendo i corretti strumenti interpretativi che la medicina vibrazionale offre per comprendere le cause del male-essere e perché si è generato, l’operatore utilizza le sue competenze per “guidare” la persona verso il proprio individuale processo di autoguarigone. Questo è il vero significato del “non fare’, che non significa non fare nulla per l’altro ma, piuttosto, è “fare senza fare”, offrire, cioè, al ricevente l'appoggio e quella comprensione, per guidarlo verso uno Stato Innato di Bene-Essere senza appropriarsi delle sue conquiste. ASSENZA DI INTENZIONE “Non fare” è interiorizzazione dell’agire, è assenza di intenzione. Significa mettersi a disposizione senza farsi carico di responsabilità non nostre. Significa anche non attaccarsi al risultato ma osservare l’altro e la sua condizione energetica con profonda partecipazione, ma, con altrettanto distacco; senza voler, in alcun modo, interferire con il processo di crescita e di auto guarigione dell’altro. Una guida ci porta da qualche parte: tutto il resto lo fa chi si affida alla guida. In una sessione di suonoterapia noi siamo le “guide”, siamo i facilitatori, tutto il resto lo fa il ricevente. Se l’altro sta meglio allora è giusto gioire cercando di eliminare il pensiero che siamo stati noi a farlo. Questo ci metterebbe in una posizione di fragilità dato che, se il ricevente non dovesse stare meglio, potremmo sentire di aver fallito. Cerchiamo di fare del nostro meglio ma senza l'attaccamento dell'Ego verso il risultato. by Laura Schmidt Suonoterapeuta, Docente e Direttrice Didattica, Fondatrice dell'Accademia. Professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013 Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi in merito. Ti va di lasciare un tuo commento?
Cos'é la Medicina Vibrazionale La Medicina Vibrazionale si basa sul concetto che il nostro corpo è costituito da un insieme di frequenze che potremmo paragonare ai diversi strumenti di una grande orchestra. Quando uno o più componenti del nostro sistema "suonano" fuori tono, si verificano ripercussioni sull'intera persona. A lungo andare, se non riportato alle proprie Frequenze Innate di Armonia, il nostro sistema energetico-vibrazionale manifesterà uno stato di disarmonia che condurrà, inevitabilmente, ad uno stato di male-essere. Gli obiettivi L’obiettivo della Medicina Vibrazionale, in generale, e delle tecniche sonore-vibrazionali, in particolare, è di prendersi cura della persona in tutta la sua integrità, al contrario della Medicina moderna che ha, prevalentemente, come obiettivo lo studio delle malattie e come curarle. Chi invece pratica la Medicina Vibrazionale prende in considerazione i molteplici aspetti della vita del consultante: personale, sociale, professionale, mentale ed emozionale, per determinare quale possa essere il percorso coerente di riequilibrio energetico più adatto per quella determinata persona. Ognuno ha una storia diversa e quindi ogni sintomo, anche se simile, avrà una causa diversa e dovrà essere trattato in modo adeguato e non standardizzato. Un percorso coerente di riequilibrio energetico comprende la ri-armonizzazione dell'effetto (sintomo/segnale) e della causa (conflitto) che nella maggior parte dei casi è di natura psico-energetica. Quando la “forza vitale innata” è ostacolata, l’organismo perde la sua capacità di funzionare normalmente e ne deriva la malattia. Nella Medicina Vibrazionale si presuppone che qualunque “guarigione” provenga dall’interno attraverso l’intelligenza innata della forza vitale (Qi) e, pertanto, non viene trattata la malattia o i sintomi, ma si agisce affinché questo impulso innato non incontri interferenze e possa agire in piena forza e vitalità. by Laura Schmidt Suonoterapeuta, Docente e Direttrice Didattica, Fondatrice dell'Accademia. Professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013 Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi in merito. Ti va di lasciare un tuo commento?
Lo sciamanesimo, così come altri percorsi spirituali e/o olistici, è fatto sia di studio che di esperienza, di sapere e di sentire, di razionalità e di intuito, di fatti tangibili e di energia, perché è indiscutibilmente vero che siamo fatti di spirito e di carne, di cuore e di cervello, che siamo figli della Terra e del Cielo, ma in quanto creature terrene ricadiamo – almeno per una parte del nostro essere – sotto le leggi scientifiche, e la scienza è una realtà. La scienza è l’insieme delle leggi che da sempre spiegano la Natura, la quale è dunque di per sé intrinsecamente “Scienza”. Questo articolo fornisce un ottimo spunto per parlare un po’ del tamburo e dell’aspetto scientifico del suo “funzionamento” nel caso del viaggio sciamanico, ma anche dell’importanza della correttezza delle informazioni e, talvolta, del rigore scientifico persino in ambito spirituale e olistico. Alcuni sostenitori della filosofia New Age contemporanea direbbero: “Il battito del tamburo riproduce le stesse vibrazioni e lunghezze d’onda del battito cardiaco, ed è quindi in sintonia con il ritmo della terra e del cosmo”. Certamente il primo “tamburo” che percepiamo nella nostra vita è il cuore di nostra madre, quando siamo ancora uniti a lei nel suo grembo. Ma questo non è il caso del tamburo quando viene utilizzato per il viaggio sciamanico. Tantomeno è corretta l’affermazione che il tamburo riprodurrebbe “le stesse” vibrazioni e lunghezze d’onda del battito cardiaco: Ogni tamburo è diverso, sia da un punto di visto energetico-spirituale, che da un punto di vista fisico: diversa tecnica costruttiva, diversi materiali e loro spessori, diverse dimensioni (ampiezza e profondità della cornice). Per questo motivo, nonostante si armonizzi con il cuore, la madre terra o il cosmo in termini energetici è approssimativo (o scientificamente scorretto) affermare che ricalchi le stesse frequenze del cuore come organo. “(...) ed è quindi in sintonia col ritmo della terra e del cosmo”. Quello del cuore è un ritmo, mentre per la Terra si parla di una frequenza, la Frequenza o Risonanza di Schumann per l'esattezza. Se proprio dovessimo tradurre, il battito cardiaco (ovvero un ritmo tra 70 e 75 bpm) in Herz, otteniamo un range tra 1,17 e 1,25 Hz. La Risonanza di Schumann si aggira attorno ad una media di 7.8-8 Hz, dato molto interessante, come vedremo. Il nostro cervello in stato di normale veglia emette onde Beta (circa 14-30 Hz), mentre le onde Alpha caratterizzano uno stato di veglia molto rilassato, e sono soglia agli stati iniziali di meditazione o coscienza alterata: il dato interessante in rapporto alla risonanza di Schumann, è che il range delle onde Alpha è di circa 8-14 Hz. Consideriamo, infine, che per entrare in un effettivo stato alterato di coscienza serve che il cervello entri in onde Theta, che coprono un range tra i 4 e gli 8 Hz. Per ottenere questo “shift” delle onde cerebrali, è necessario che il tamburo venga suonato con un ritmo che può andare dai 3 ai 7-8 battiti al secondo (quest’ultimo è il ritmo normalmente utilizzato nella pratica sciamanica). La soglia tra lo stato di veglia e quello di coscienza alterata, è proprio intorno a quei 7-8 Hz e a partire dagli anni '50 sono stati condotti degli studi sulla supposizione che questo dato non sia affatto casuale. La frequenza dell’universo, conosciuta come Radiazione Cosmica di Fondo (ovvero una sorta di “eco” dell’energia sprigionata dal Big Bang), grazie ad un esperimento durato dal 1999 al 2008, è stata misurata tra i 26 e i 36 Ghz, dove 1 Ghz è pari ad un miliardo di Hz: siamo decisamente lontani dai 7-8 Hz della Terra e dal 1.25 Hz del battito cardiaco. <<Più che mai è evidente che abbiamo a che fare con il cervello e non con il cuore.>> Il suono del tamburo ha un doppio effetto sonoro-vibrazionale sulla persona, ovvero sia a livello mentale (con un quasi certo passaggio del cervello dalle onde Beta della veglia alle Theta, che in alcuni casi possono persino arrivare alle Delta, le più profonde), sia a livello fisico e cellulare, tanto che si parla spesso di massaggio sonoro-vibrazionale: la potente vibrazione del tamburo viene percepita nettamente a livello tattile dall’organo di senso più esteso che possediamo, la pelle, ed è in grado di entrare a fondo in noi, mettendo in movimento l’acqua di cui siamo fatti e dunque facendo entrare la vibrazione a livello cellulare. In questo senso, come vedete, il tamburo è davvero uno degli strumenti più potenti, in tutti i sensi. Questo breve excursus spiega dunque perché nel corso di un trattamento sonoro-vibrazionale con il tamburo (soprattutto se questo è di grandi dimensioni e quindi dotato di una “voce” potente) l’azione energica del tamburo venga limitata ai chakra inferiori, fino al plesso solare e appena avvicinata a quello del cuore: volendo lavorare sui chakra più alti col tamburo è necessario un approccio diverso, molto dolce ed esperto. Come dico sempre quando presento il mio seminario sciamanico base, entrare nel mondo dello sciamanesimo è un’avventura che coinvolge tutto di noi, anima, cuore, mente, corpo, perché noi siamo un tutt’uno indissolubile. Viviamo le nostre esperienze sciamaniche guardando con gli occhi del cuore e dell’anima, ma dobbiamo sapere che queste hanno luogo e sono possibili solo grazie al corpo e alla mente. Conoscere le reali ragioni scientifiche di come tutto ciò “funzioni” non significa perdere nulla della sua bellezza, quanto piuttosto acquisire in consapevolezza e sicurezza. Penso sia di assoluta importanza che chi si pone come guida o insegnante per altre persone sia in grado di veicolare tanto la meraviglia di questa esperienza, quanto le corrette informazioni “tecniche” che permeano il sostrato. Non è necessario perdere la magia, ma porre attenzione e imparare a osservare a fondo, fino a saper riconoscere gli “ingredienti”, perché, come in una ricetta, una volta che la pietanza è pronta, possiamo dimenticare di conoscere i singoli componenti e possiamo godere il sapore d’insieme. By Chiara Comani Operatrice Olistica, Esperta di Sciamanesimo Transculturale Ci piacerebbe sapere cosa ne pensi in merito. Ti va di lasciare un tuo commento?
L'inverno, secondo la medicina cinese, é associato all'elemento acqua. Questa stagione, infatti giunge nel nostro emisfero al termine dell'anno come ad indicare un passaggio fondamentale alla rinascita. Inizio e fine di ogni processo, è il grande Yin, la potenzialità che deve ancora manifestarsi! E’ il movimento più in contatto con il cielo anteriore, con la nostra costituzione: E’ forza, volontà, fluidità. É un periodo di riposo, di introspezione, in cui ci preserviamo riscaldandoci e mangiando pietanze salate. Rene e Vescica Urinaria sono i meridiani collegati a questo elemento e quando si presenta una condizione di equilibrio, siamo in grado di gestire e dosare con ordine ed amorevolezza le nostre forze. Esistiamo, procreiamo e camminiamo eretti grazie a questo elemento ed é nell'acqua che troviamo la forza, la sostanza e l'origine del tutto. 💧 Onoriamo questo elemento, presente in ogni molecola del nostro corpo, sintonizzandoci sulle sue qualità, vivendo in armonia con i ritmi della natura, ricordandoci, in ogni circostanza, che siamo noi stessi acqua ed il nostro motto è saperci adattare, trasformarci, fluire. 🌊 #acqua #potenza #volontà #inverno#medicinacinese #movimenti#meridiani #rene #vescicaurinaria #fine#inizio #yin by Federica Parente
Chi è e cosa fa l’operatore olistico sonoro-vibrazionale? Quali strumenti e competenze occorre avere per diventare operatore olistico sonoro-vibrazionale? Come si diventa operatore olistico sonoro-vibrazionale e qual è il percorso migliore per diventarlo? Quali sono i reali sbocchi professionali? Queste e altre domande mi vengono rivolte spesso da chi si affaccia per la prima volta al mondo della Suonoterapia e da chi è interessato a diventare un operatore olistico sonoro-vibrazionale. Cercherò in questo articolo, diviso in due parti - di cui questa è la prima parte - di fare luce sugli aspetti fondamentali di questa professione, che richiede tanto impegno, ma che dona così tanto a chi la pratica. La visione Olistica. Iniziamo facendo una necessaria premessa sulla etimologia del termine "Olistico", derivato da olismo, dal greco ὅλος (totale, tutto, totalitario, intero). Il corpo umano è un organismo biologicamente olistico, ogni suo funzionamento è legato ad un complesso meccanismo unitario. Le discipline olistiche offrono un approccio integrato verso il ricevente/cliente, offrendo un percorso che comprenda gli aspetti fisici, mentali, emotivi e spirituali. Cosa fa l'operatore olistico sonoro-vibrazionale? L'operatore olistico sonoro-vibrazionale interviene come facilitatore della salute e dell’equilibrio psicofisico, attraverso tecniche e strumenti sonori e vibrazionali per attuare una stimolazione di tipo energetica sul sistema corpo-mente-spirito del ricevente. Opera attraverso l’utilizzo di tecniche energetiche, vibrazionali, artistiche e spirituali, stimolando un naturale processo di trasformazione e crescita della consapevolezza di sé e collabora, direttamente o indirettamente, con la professione medica al fine di promuovere il benessere globale della persona. Come opera nella pratica un operatore olistico sonoro-vibrazionale? Durante una seduta di Suonoterapia (da non confondersi con la Musicoterapia, vedi l'articolo del nostro blog del 2/6/2018 "Musicoterapia o Suonoterapia?") il terapeuta, prima di tutto, cerca di individuare, attraverso un'attenta Analisi Energetica, gli squilibri energetici che principalmente hanno "creato" lo stato di malessere o il quadro patologico del cliente, e le cause primarie di tali squilibri: abitudini scorrette, stress, traumi, interne e/o esterne, emozionali, psicologiche, ecc. In base ai risultati dell'analisi energetica, il suonoterapeuta propone la tipologia di trattamenti sonoro-vibrazionali più adeguati per aiutare il ricevente a raggiungere uno stato di Bene-Essere ottimale nel minor tempo possibile. Quali competenze deve possedere un operatore olistico sonoro-vibrazionale? La Suonoterapia, pur affondando le sue radici in pratiche di antichissima data, epoche in cui i benefici del suono e della musica erano ampiamente conosciuti, è una disciplina relativamente recente e, in quanto tale, ancora in via di definizione (da un punto di vista di condivisione didattica e di applicazione pratica). Ma quali sono le competenze richieste ad un professionista del Benessere Olistico in generale, e all'operatore olistico sonoro-vibrazionale nello specifico? In questo articolo vediamo insieme le prime 5 "tappe" fondamentali, nella seconda parte vedremo quali sono gli ultimi step necessari per diventare un terapeuta sonoro-vibrazionale a tutto tondo. Prima di tutto:
Nella seconda parte dell'articolo continueremo a parlare delle ulteriori e necessarie competenze e gli obblighi di legge che deve rispettare il professionista in ambito sonoro-vibrazionale. Inoltre darò dei consigli su come scegliere la scuola di formazione per un percorso percorso professionale adeguato. Mi auguro che questa piccola guida possa aiutarti a fare un pò più di chiarezza su quale strada seguire e di cosa hai bisogno per diventare operatore olistico sonoro-vibrazionale. Per ulteriori chiarimenti o maggiori informazioni puoi scrivermi su [email protected] o lasciare un commento sul blog di Accademia. by Laura Schmidt
Suonoterapeuta, Docente e Direttrice Didattica, Fondatrice dell'Accademia. Professionista disciplinato ai sensi della legge 4/2013 |
Laura Schmidt
Ho iniziato a studiare e ad approfondire diverse discipline tra le quali lo shiatsu, la medicina ayurvedica, la medicina cinese, la suonoterapia, la psicologia, la conoscenza del sistema dei chakra, lo studio comparato delle religioni e tutto ciò che mi aiutasse a comprendere meglio il funzionamento energetico-vibrazionale della vita, di me stessa, dell'altro e del perchè ci ammaliamo. Archivi
Gennaio 2025
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